L’implantologia dentale consente di sostituire uno o più denti mancanti mediante l’inserimento nell’osso di viti in titanio; la metodica tradizionale è sicuramente invasiva e traumatica per il paziente e complicata per il dentista perchè presenta degli svantaggi quali una maggiore dose di anestetico, la necessità di tagliare la gengiva col bisturi e staccarla dall’osso, l’applicazione di punti di sutura e un maggior dolore postoperatorio con gonfiore a volte notevole.
Oggigiorno, grazie alle nuove conoscenze mediche e alle nuove tecnologie, la situazione è cambiata moltissimo ed è possibile eseguire gli stessi interventi di un tempo in modo molto semplice , donando al paziente una nuova dentatura senza particolari disagi fisici o psicologici, anzi quasi sempre in assenza di dolore e gonfiore, ed in tempi rapidi.
La metodica di implantologia post-estrattiva permette di inserire uno o più impianti al posto di uno o più denti irrecuperabili che devono essere estratti; nella stessa seduta si eseguono le estrazioni dentali e l’inserimento impiantare, dimezzando i disagi per i pazienti, a condizione che l’osso e la gengiva attorno ai denti perduti siano ideali.
La metodica di implantologia transmucosa o flapless è una procedura a bassa invasività che consente di inserire gli impianti attraverso la gengiva senza bisogno di tagliarla; in questo caso le estrazioni sono state eseguite in precedenza (meglio sarebbe aspettare non più di due-tre mesi dopo le estrazioni per disporre di una discreta quantità di osso prima che venga riassorbito). Il dentista deve solo accertarsi mediante esami clinici e radiografici ( a volte avanzati come le nuove TAC volumetriche ) che il paziente presenti una buona quantità di gengiva aderente e di osso; la metodica può essere resa ancora più semplice grazie all’utilizzo di particolari programmi computerizzati che permettono di prestabilire il numero, la posizione, la lunghezza e il diametro degli impianti. Questa tecnica si può applicare in numerosissimi casi eccetto che nei pazienti in cui manca l’osso perché,essendo passato troppo tempo dalle estrazioni, è necessario aumentarlo.
Nei casi più favorevoli le due metodiche suddette si possono associare al carico immediato che consente invece di ridurre notevolmente i tempi della riabilitazione perché permette di applicare i denti fissi subito dopo l’inserimento degli impianti, senza attendere svariati mesi come nella tecnica tradizionale. Ciò è consentito dalle recenti innovazioni tecnologiche che hanno ideato impianti di forma e caratteristiche di superficie particolari e a condizione di avere una buona stabilità degli impianti stessi nell’osso che deve avere una qualità ottimale. In questi casi particolarmente fortunati i pazienti possono uscire subito dallo studio con i denti fissi, senza accusare particolare dolore postoperatorio grazie all’esecuzione di un intervento semplificato, e senza subire disagi psicologici dovuti alla mancanza dei denti naturali.